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L'ora in Milano (Italy):
Le Promesse della Riforma e il Mistero del Referendum Propositivo
Quante volte abbiamo sentito la frase: "Dobbiamo cambiare la Costituzione per far funzionare il Paese!"? L'abbiamo fatto, o almeno ci abbiamo provato, ogni volta con una valanga di promesse di efficienza, semplificazione e maggiore democrazia. Ma dopo tutto questo agitarsi, cosa è successo alle vere, grandi innovazioni che avrebbero potuto rafforzare la voce dei cittadini? Penso in particolare al Referendum Propositivo. 

L'idea era semplice: permettere ai cittadini di proporre leggi in prima persona, non solo di bocciarle. Un vero strumento di democrazia diretta, un ponte tra il Palazzo e la Piazza. Eppure, questa proposta, che tutti i partiti a turno dicono di sostenere, sembra essere svanita nel nulla. In quale cassetto dimenticato di quale ufficio del potere governativo è finita? Quale "ragione superiore" di Palazzo l'ha fatta sparire, lasciandola marcire sotto la polvere delle priorità politiche? Forse la vera lezione è che il potere non ama essere condiviso. E che le promesse di "più democrazia" sono spesso le prime ad essere sacrificate sull'altare della stabilità di chi governa. Dovremmo smettere di accontentarci di riforme che cambiano solo i numeri e ricominciare a chiedere quelle che cambiano davvero il rapporto tra cittadino e Stato.

Voi ve lo ricordate il Referendum Propositivo? Eravate a favore?